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Epistassi o sangue dal naso nei bambini


L’epistassi o rinorragia non è altro che la perdita di sangue dal naso. Si tratta di un evento estremamente frequente a tutte le età ma nei bambini ancora di più, il picco di incidenza è tra i 2 e i 10 anni di età.

Quasi sempre è una condizione benigna che si risolve, anche spontaneamente, in pochi minuti; se però si verifica molto frequentemente è necessario rivolgersi al pediatra o ad un otorinolaringoiatra.


Nella maggior parte dei casi l’epistassi è dovuta a una fragilità capillare nella parte anteriore del setto nasale

Per quanto riguarda i fattori locali, i più frequenti sono:

piccoli traumi: sembrerà strano ma nei bambini la causa principale è proprio questa e nella stragrande maggioranza dei casi il “trauma” è dovuto all’introduzione di un ditino nel naso (gesto che i bambini compiono con estrema frequenza). Altre cause possibili di piccoli traumi sono l’introduzione di piccoli pezzi di giocattoli, palline di plastilina, sassolini ed altri piccoli oggetti con cui il bambino sta giocando.

l’uso di spray nasali: fino al 20% dei casi di epistassi in età pediatrica e preadolescenziale è legato all’uso di spray a base di cortisone, antistaminici e vasocostrittori (il cui uso ricordiamo che è vietato sotto i 12 anni) di cui spesso si abusa per alleviare i sintomi del raffreddore. Un consiglio per chi volesse utilizzare gli spray nasali è quello di non direzionare mai il getto verso il setto nasale ma piuttosto verso la parete opposta (in pratica l’ala del naso).

Anche l’eccessiva pulizia del naso con lavaggi nasali può debilitare la mucosa e creare danni. E’ sempre bene farli sotto consiglio del pediatra quando davvero serve ossia in caso di congestione nasale o raffreddore (alcuni pediatri non li consigliano proprio)

l’eccessiva secchezza della mucosa nasale: il soggiorno prolungato in ambienti eccessivamente riscaldati e non adeguatamente umidificati (la maggior parte degli appartamenti in inverno rientra in questa categoria!) può determinare un’eccessiva deumidificazione della mucosa nasale a cui, a causa del caldo, si associa vasodilatazione dei capillari che quindi diventano più fragili e hanno maggiore tendenza a “rompersi” causando il sanguinamento.

raffreddore e riniti allergiche: in questi casi l’epistassi è legata a due ordini di fattori cioè sia la deumidificazione della mucosa nasale e sia lo sfregamento continuo del naso con fazzoletti. Anche l’uso dell’aspiramuchi senza aver idratato bene le mucose o un utilizzo maldestro può causare sanguinamento.

colpo di calore: tenere il bambino a giocare sotto il sole, magari non protetto neanche dalla visiera di un berretto e non adeguatamente idratato può predisporlo ad avere un episodio di epistassi.

traumi importanti a carico delle ossa nasali o del viso in generale e anche trauma cranico


Solitamente i fattori scatenanti locali, come quelli appena elencati, si associano ad epistassi monolaterali cioè il sanguinamento avviene da un’unica narice e non da entrambe.

I fattori scatenanti generali, cioè quelli che coinvolgono tutto l’organismo, sono rappresentati da malattie più serie di cui l’epistassi è solo un sintomo.

Le malattie che più frequentemente si associano ad epistassi sono le coagulopatie (emofilia A, emofilia B, malattia di Von Willenbrandt), le malattie oncoematologiche (i cosiddetti tumori del sangue) ma fortunatamente rappresentano una percentuale minima e vi sono sempre altri sintomi associati.


Epistassi cosa fare in caso di sangue dal naso?

In assoluto la prima cosa da fare di fronte a un bambino con epistassi è mantenere la calma e tranquillizzare il piccolo che sarà sicuramente spaventato dalla vista del sangue, è importante fargli capire che è una cosa che può succedere a tutti e passerà in pochi minuti.

Ecco quindi un elenco delle cose da fare per arrestare prima il sanguinamento:

• se possibile, portare il bambino in bagno, fargli appoggiare le manine sul bordo del lavandino (o del bidet in relazione all’altezza) e fargli tenere la testa leggermente reclinata in avanti come se col mento volesse toccarsi il petto.

• non fargli mettere la testa all’indietro e non farlo stendere perché, anche se apparentemente esce meno sangue, in realtà il bambino lo sta ingoiando e questo potrebbe stimolargli il vomito.

• fargli soffiare delicatamente il naso in modo da eliminare i coaguli .

• stringere la parte anteriore del naso per qualche minuto, bisogna avere l’accortezza di non comprimere le ossa nasali alla base del naso bensì l’ala del naso verso il setto. Secondo la Società Americana di Pediatria la compressione va effettuata per almeno 10 minuti di seguito senza interrompere la compressione per vedere se il sanguinamento si è arrestato.

• collocare del ghiaccio alla base del naso: il ghiaccio ha un effetto vasocostrittore cioè restringe i vasi sanguigni contribuendo a bloccare prima il sanguinamento.

Se questo non dovesse servire a d arrestare l’epistassi allora sarà il caso di rivolgersi ad un otorino che deciderà se procedere allo step successivo che, nel caso di un vaso sanguigno che stenta a cicatrizzarsi, è rappresentato dalla cauterizzazione.


Cosa non fare in caso di epistassi:


usare rimedi fai da te o della nonna (limone o cipolla dentro le narici, cotone ecc)

non mettere acqua calda sul naso o borse dell’acqua calda

non far bere cosa calde o fare doccia o bagni caldi nelle ore successive


QUANDO CONTATTARE IL PEDIATRA

Contattare il pediatra o recarsi al pronto soccorso più vicino se:

- Dopo due periodi di dieci minuti di pressione delle narici l'epistassi non si è fermata;

- Gli episodi di epistassi sono frequenti, perché potrebbe trattarsi di un'alterazione dei vasi sanguigni del naso o dell'effetto di una malattia;

- L'emorragia proviene solo dalla bocca del bambino, oppure il bambino tossisce o vomita sangue o materiale marrone che assomiglia a fondi di caffè;

- Il bambino è insolitamente pallido o sudato

- Il bambino ha meno di 2- 3 anni di età

- notate comportamenti anomali nel bambino o perdita di coscienza


Riferimenti:

ilfaropediatrico.it

ospedalebambinogesù.it

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