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Dopo i 12 mesi che LATTE bisogna dare?

Dopo i 12 mesi che latte bisogna dare?


Negli ultimi anni abbiamo fatto passi da gigante in ambito di nutrizione pediatrica.

Con gli ultimi aggiornamenti del Ministero della Salute sappiamo infatti che il latte vaccino contiene troppe proteine, poco ferro e pochi acidi grassi essenziali.


Le nuove linee sull'alimentazione nei primi anni di vita sconsigliano il latte vaccino nel primo anno di vita ma sopratutto lo indicano con cautela fino ai 3 anni.


Nel concreto allora cosa fare?


Per le mamme che allattano al seno via di latte a richiesta...è consigliato continuare fino ai 2 anni e oltre fino a quando la diade lo desidera. Il Latte vaccino si può iniziare ad usare per cucinare dai 6 mesi.


Per le mamme che non allattano è consigliato continuare con latte in formula 1 fino ai 24 mesi tenendo conto che fino ai 12 mesi la quantità è superiore al cibo solido e va dato sempre a richiesta. Il latte in formula 1 infatti è il latte più simile a quello materno.

E quelli di proseguimento?

Una nuova presa di posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dal titolo “Information concerning the use and marketing of follow-up formula” (Informazioni sull’uso e il marketing dei latti di proseguimento e di crescita) afferma che le formule di proseguimento e di crescita non sono necessarie ma soprattutto sono inadatte a sostituire il latte materno dopo i 6 mesi.


A ottobre, l'Ansa ha pubblicato un'intervista che vi copio qui sotto molto interessante.

"Il latte vaccino viene spesso somministrato, un po' per errata cultura diffusa, per comodità o motivi economici- spiega Marcello Giovannini, past president della Società Italiana di Nutrizione Pediatrica (SINUPE) - ma ha un contenuto di proteine inadeguato alle esigenze di un bimbo piccolo: pari al triplo rispetto al latte materno e di molto superiore ai latti formulati. D'altro canto la composizione è finalizzata alla crescita del vitello".

Tra 1 e 3 anni l'apporto energetico dovrebbe derivare per il 50% dai carboidrati, per il 40% dai grassi e solo per circa il 5-10% dalle proteine.

Sono dosi facili da superare. Purtroppo infatti - precisa Giovannini - c'è la tendenza ad aumentare le proteine, che però, se in eccesso, condizionano la regolazione di insulina e ormoni dell'appetito, con conseguente aumento di problemi metabolici e obesità".

Evidenze confermate dallo studio europeo Chop, che ha messo in evidenza come il rischio di diventare obeso nel gruppo di bambini alimentati dalla nascita con più alto contenuto proteico è 2,5 volte maggiore rispetto a quelli che ricevono minor apporto proteico. Quanto ai lipidi, devono fornire il 40% di energia nel lattante, il 35-40% da 1 a 3 anni, il 20-35 % dopo i 4 anni, ma i nuovi Larn indicano che in tutte le età pediatriche devono essere assicurati gli acidi grassi Omega 3 perché essenziali per lo sviluppo del cervello. "Ciò - spiega l'esperto - può essere assicurato dal latte materno e, in sua mancanza, dai latti formulati, ma non dal latte vaccino. Quest'ultimo infatti non contiene acidi grassi polinsaturi a lunga catena, come i derivati dell'acido arachidonico e l'acido docosaesaenoico, di cui i latti formulati sono integrati".

Infine il latte vaccino è troppo povero di ferro, minerale necessario per la crescita e lo sviluppo neurocomportamentale ma spesso carente nei primi anni di vita. Per questo, conclude Giovannini, "nel divezzamento e fino a 3 anni è necessario assumere alimenti a elevato contenuto di ferro biodisponibile (carne, pesce) e, in mancanza di latte materno, quello in formula che ne è integrato"


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